lunedì 2 novembre 2009

incantesimo della mela







Si colga una mela (la più bella e matura). Su di un foglio immacolato con il proprio sangue si scriva il proprio nome e quello dell'amata (o dell'amato). Il foglio va inserito all'interno della mela tagliata esattamente a metà. Il frutto va chiuso con due ramoscelli flessibili di mirto. La mela va posta ora in un luogo privo di umidità perchè asciughi. Non resta che inserirla di nascosto nel guanciale della vostra amata. Questo è un incantesimo d'amore fra i più conosciuti e tramandati dalla letteratura esoterica.



UROBOROS


la vita nella morte,
la morte
nella vita...

morte secca



Seduto sotto un albero a meditare, mi vedevo immobile danzare con il tempo: come un filo d'erba che si inchina alla brezza di Maggio, o alle sue intemperie. Alla rugiada, che si posa sui fiori quando s'annuncia l'autunno, assomiglio - io, che devo svanire. e vorrei sospendermi nel nulla, ridurmi e diventare nulla.




Luve Witnei


 Luve Witnei afferma che  un nuovo vocabolo
 è come un seme fresco
gettato nel terreno della discussione.


Dea avvoltoio




Trovato in Egitto un lago sacro dell'epoca dei Faraoni
fonte: Reuters

' IL CAIRO - Il Ministero della cultura ha rivelato che gli archeologi hanno scoperto il sito d'un lago sacro dell'epoca dei Faraoni in un tempio dedicato alla dea Mut, tra le rovine dell'antica c ittà di Tanis.
Il lago, 12 metri sotto terra, presso il sito archeologico di San al-Hagar nel Delta orientale del Nilo, misurava 15 metri per 12 e il suo letto era fatto di blocchi argillosi. E' stato ritrovato in buone condizioni.
Si tratta del secondo lago sacro ritrovato presso Tanis, che divenne la capitale del Nord dell'antico Egitto durante la XXI Dinastia, oltre 3000 anni fa. Il primo lago era stato ritrovato nel 1928.
La dea Mut, talvolta raffigurata come un avvoltoio, era la moglie di Amun, Dio del vento e del respiro vitale. Era anche madre di Khonsu,

plenilunio di Scorpione




Di vite in vite
il porto sicuro
abbandono.
Attraverso le antiche rotte del firmamento
affronto le prove
come una nave che il mare aperto attraversa.
Il dolce dondolio delle onde come le grosse mareggiate
non intaccano il deciso tracciare nell’acqua.
Senza paura
affronto
l’imbrunire delle prove.
Un bianco menestrello racconta storie
di vecchie rotte ormai abbandonate.
Le mia Mente abbandona solchi più volte tracciati
e la Luce della Stella del nord inonda il mio Essere.



"Io sono il Grande Fenice, che è in On,
supervisore di tutto l'esistente.

[..] Mi librai in alto in volo
 quale dio primigenio e assunsi forme.
[..] Io sono Horus,
il dio che dona luce
 per il tramite del suo corpo."




2 novembre



Questa è quasi una fiaba, è una storia triste, senza lieto fine.
Narra di viaggi e migrazioni, lunghe carovane, coi topi nascosti nei sacchi di grano; narra di fame di terra vergine, pascoli e sorgenti; e tutti passarono e arrivarono, come da copione.
Poi si cominciò a dimenticare.
Dapprima furono i fiumi e mari, furono i deserti e le montagne, tennero il loro segreto, non lo dissero a nessuno.
Il fiume scorreva, il mare inghiottiva, il deserto bruciava la pelle, col ferro appuntito la graffiava.
E poi furono i lupi, gli squali, gli avvoltoi, caimani, sciacalli e fucili e prigioni.
Tutti si cibarono e tacquero, tutti si cibarono, digerirono e dimenticarono.
Era una notte buia e tempestosa, le onde vennero a reclamare il pegno; nessuno vide, e nessuno volle vedere, ma il mare alla fine parlò e tutti seppero, e tutti videro e nessuno potè più fingere
E ancora scorrono le membra stanche, vanno a est, vanno a ovest, vanno a sud, vanno a nord.
Andare, fuggire, cercare, essere scomodo ricordo e facile bersaglio; poiché vennero a rubare nelle loro case, i ladri nel buio, tutti presero i bimbi dalle loro culle e li portarono al sicuro, finché nessun posto fu più sicuro.
E si vide, lontano, l'uomo ricurvo sulla sua scrivania di legno prezioso, egli ebbe paura; e guardò la platea, sfiorò l'incasso della serata, il mazzo di banconote profumate dentro i pantaloni, e pigiò il bottone e...


...e furono i fiumi e mari, furono i deserti e le montagne, tennero il loro segreto, non lo dissero a nessuno.
E tutto è accaduto, tutto accade e tutto accadrà sotto gli occhi degli dèi annoiati e indifferenti
E tutto accade, e si libera la carne dal cuore e saranno liberi!
Degli altri, nessuno più vivrà felice e contento.