lunedì 7 dicembre 2009

comunicazione Federazione Galattica



Nel seguente 2°messaggio  canalizzato dall'Accademia Etrusca di Bibbona mediante la risonanza elettromagnetica  del Tempio Sacro Oracolante,la luce delle galassie del girare Circolare Lucumonico ci spiega che la Federazione Galattica, è una vasta organizzazione interplanetaria, fondata circa 4.500.000 di anni fà, per portare stabilità e pace nell'intera galassia (la nostra galassia).

 Ebbene non serve che vi stupisca ora con quello che vi dirò in seguito - dice il rappresentante Lucumonico Galatttico . Ad ogni modo mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni in merito. Ci sono diversi siti web creati appositamente da persone che affermano di essere in contatto con i nostri  ET operanti all'interno di navi spaziali, orbitanti intorno alla terra, in dimensioni che non vi sono direttamente accessibili, poichè la scienza e la tecnologia del vostro pianeta, è ancora troppo arretrata per poter decifrare tali realtà nascoste. Lo scopo di questi "fratelli cosmici" sarebbe quello di guidarvi verso una nuova consapevolezza. Per consapevolezza intendiamo una migliore comprensione della realtà che vi circonda, e della nostra stessa esistenza all'interno di questa realtà.

 Vi hanno già annunciato diverse cose, che riguardano l'evoluzione spirituale Vostra e dello stesso pianeta terra "gaia" poichè anch'esso è considerato da loro un entità vivente, impermeata da flussi energetici costantemente modellati dalle emozioni dei suoi abitanti terrestri. Vi parlano di terremoti e cataclismi, che sarebbero il risultato delle Vostre emozioni negative assorbite dal campo energetico del pianeta.
Secondo le "linee temporali" risultato della loro eccezionale tecnologia,  - prosegue la luce delle galassie del girare Circolare Lucumonico  - hanno già annunciato alcuni eventi che cambieranno radicalmente la vostra società, trasformandola in qualcosa di più evoluto e luminoso. Si passerebbe dal vecchio sistema 666 al nuovo 999, i numeri rappresentano rispettivamente, il lato oscuro e il suo opposto.


Vi hanno annunciato anche che "Gaia" in un futuro abbastanza vicino verrà purificata e riportata al suo stato naturale. Avrebbero quindi previsto anche un piano di evacuazione che dovrebbe permettere questo temporaneo processo di ripristino. Nel frattempo la popolazione verrebbe ospitata all'interno delle loro immense navi lunghe centinaia di kilometri. Ci sarebbe quindi il "Primo contatto di massa"- conclude - Tutto questo dovrebbe accadere intorno al 2012 come annunciato anche da diverse altre fonti presenti nel web. Prima che accada tutto ciò i nostri ET si starebbero impegnando a istruire diversi "sensitivi" e "Walk-in" (144000 sparsi in un tutto il mondo) per guidarVi e prepararVi a tali eventi.

Augurales



 E'  indescrivibile.Avle e Pavni ,
vedono  nell'invisibile
mentre vagano  nell'inafferrabile!

marthie saluta





io non sono più vicina al dio di voi.
 siamo lontani tutti. ma io ho stupenda,
benedetta la mano. vi amo.

Marthie Aubrei

Avete creduto in unico dio e ora vi lamentate se non riuscite a fronteggiare la mutazione – osserva Marthie Aubrei - Come placherete l'ira  delle  molte divinità polimorfe?

Accademia Etrusca di Bibbona informa



Cavalieri etruschi dalle Valli al Po

Tra Reno e Panaro, la valle del Samoggia nell’VIII e VII sec.a.C. Bazzano (BO). Interessante mostra archeologica alla Rocca dei Bentivoglio. Il cavallo come segno di distinzione sociale e mezzo di controllo del territorio. Da sabato 12 dicembre 2009 a lunedì 5 aprile 2010 a Bazzano (BO)
 Bucefalo e Alessandro Magno, Incitatus e Caligola. Al pari del suo padrone, il cavallo attraversa spesso la storia da autentico protagonista: non è un caso che i Greci ne abbiano usato uno, seppur di legno, per espugnare l'impenetrabile Troia.

Efficace strumento in una serie di attività fondamentali, dal trasporto al traino, fedele compagno a caccia e in guerra, nobile partner in manifestazioni ludiche o religiose, da sempre il cavallo è icona di prestigio e potere


Nel mondo antico il cavallo era un vero status symbol: il suo possesso era un tale segno di distinzione sociale che agli inizi dell'età del Ferro comincia ad affermarsi, anche a livello iconografico, un'aristocrazia che potremmo definire "equestre".
Nei corredi delle tombe principesche iniziano a comparire ceramiche con immagini di cavalli, morsi in bronzo, finimenti e bardature equine, fibule ed altri oggetti configurati a cavallino, puntali, sonagli e a volte persino l'intero carro. In alcune necropoli è stata trovata la sepoltura dell'animale stesso.
È l'inizio di quell'identità tra cavalleria e patriziato che porterà alla supremazia dei possessori di carri e cavalli, portatori di una cifra di eccellenza che sopravvive ancora oggi nella semiotica e nel lessico quotidiano.
Proprio alla figura del cavaliere è dedicata la mostra "Cavalieri etruschi dalle Valli al Po. Tra Reno e Panaro, la valle del Samoggia nell'VIII e VII sec.a.C.", allestita alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano (BO) dal 12 dicembre al 5 aprile 2010.
L'esposizione illustra il popolamento della Valle del Samoggia nell'VIII e VII sec. a.C. basandosi sui materiali rinvenuti in sepolture indagate per lo più nell'Ottocento. La distribuzione territoriale delle necropoli e l'analisi dei corredi tombali consente di ricostruire le varie fasi della nascita e affermazione dei gruppi aristocratici nel periodo Villanoviano e di riflettere sulle modalità con cui controllavano questa fertile pianura e le vie di comunicazione.

Seppur spesso decontestualizzate, queste testimonianze offrono opportunità di confronto con i reperti più significativi di Bologna e delle valli del Reno e del Panaro, permettendo di analizzare i rapporti tra queste e il versante toscano che comprende le aree di Firenze, Prato e Pisa.
La mostra espone circa 500 reperti provenienti da corredi tombali di queste aree, parures di fibule ed altri oggetti di ornamento in bronzo, osso, ambra e pasta vitrea, ceramiche, oggetti deposti con evidente valore simbolico e rituale per esprimere il ruolo e rango di quell'elite che inizia a distinguersi anche ad ovest di Bologna/Felsina a partire dalla metà dell'VIII sec. a.C. Insuperabile icona di queste aristocrazie rurali sono le stele protofelsinee e i segnacoli funerari con immagini antropomorfe presenti in mostra.


L'esposizione di Bazzano offre un'importante occasione per presentare nella loro interezza le testimonianze villanoviane provenienti dalla vallata, esposte per la prima volta in modo unitario.
Oltre ai reperti del comprensorio samoggino, si possono ammirare alcuni prestigiosi contesti funerari provenienti dalle valli del Reno, del Panaro e dell'Arno, riferibili a personaggi di alto rango. Di particolare rilievo, la ricostruzione di una ricca tomba di Casalecchio di Reno, con stele funeraria figurata.


La sezione tematica della mostra è incentrata sulla figura del cavaliere etrusco, ricostruita sulla base dei numerosi reperti che fanno esplicito riferimento al possesso del carro e del cavallo e alla sua esibizione all'interno del corredo funerario. Molte tombe hanno restituito morsi equini e altri oggetti legati alla bardatura del cavallo o che rimandano al suo possesso, esibiti nell'ambito di un complesso rituale funerario che prevedeva la deposizione di offerte alimentari, oggetti con funzione squisitamente rituale, caratterizzati da forme e decorazioni peculiari, talora sottratti alla sfera dei vivi mediante defunzionalizzazione.
Altrettanto pregnante è l'analisi della figura del cavallo, animale sempre presente nelle tombe più ricche di età villanoviana, sia per gli oggetti connessi alla sua bardatura o al carro, che sotto forma di raffigurazione ceramica. Tale figura aveva la doppia, inscindibile valenza di indicatore sociale di personaggi di alto rango e di simbolo del loro viaggio nell'oltretomba.
La mostra è curata da Rita Burgio e Sara Campagnari ed è promossa dal Museo Civico Archeologico "Arsenio Crespellani", Fondazione Rocca dei Bentivoglio e Comune di Bazzano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna. I materiali esposti, oltre che dal Museo Civico di Bazzano, provengono dal Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" di Marzabotto, dal Museo Civico Archeologico di Bologna, dal Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, dal Museo Civico di Castelfranco Emilia, dal Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto, dal Museo Civico di Stellata di Bondeno e dalle Soprintendenze per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e della Toscana.


Da sabato 12 dicembre 2009 a lunedì 5 aprile 2010 a Bazzano (BO), Rocca dei Bentivoglio in Via Contessa Matilde 10
martedì-venerdì 15-19; sabato 9-12 e 15-19; domenica 15-1
Per maggiori info 051.836405


ghigna Cathliunte



Ci sono piatti, ma non appetito
 - ghigna Cathliunte -
Fedi, ma non scambievole amore
da almeno trecento anni.


sole sagittariano


Sono una freccia vibrata verso il tuo fuoco.
Sole,
sei contento di me?

Lucumone Hunsne Pesnai

“sento il rombo di una grossa macchina due mondi ed in mezzo amore perduto, fuoco a volontà pallottoledum-dum e spara per uccidere, sento i bombardieri inpicchiata, e l’impero che cade … noi siamo il regno,noi abbiamo la chiave, noi abbiamo l’ Impero, prima come poi, noi non abbiamo dubbi … ”

Noi etruschi - mi spiega  Lucumone Hunsne Pesnai - attualmente siamo  degli anarconazionalisti.  Miriamo alla ricostruzione e  al raggiungimento di una società in cui gli stati nazionali nella forma che oggi li conoscete vengano destituiti e rimpiazzati con un insieme di piccole comunità autogestite in cui le persone condividano cultura, stile di vita, usi e costumi, ecc….Inutile dire che EU, ONU ed altri superleviatani verrebbero in pratica cancellati, così come le Banche centrali ed altri organi burocratici centralizzati. Le comunità sarebbero costituite fondamentalmente da individui che lavorano in network mutualistici, gestendo le aziende mediante la logica del “tutti padroni tutti garzoni” e cioè quella in cui gli operai si trasformano in azionisti dell’impresa. Insieme alle corporazioni, all’interno delle comunità sarebbero presenti anche piccole imprese private coinvolte nel microcommercio. Ogni comunità avrebbe il diritto di autogovernarsi con le proprie regole ed il separatismo razziale volontario contribuirebbe ad una situazione di pluriculturalismo in cui ciascun modello sarebbe inserito in un sistema di regole autoprodotte. In altre parole - conclude  Lucumone  Hunsne Pesnai  volatizzandosi -   si tratta di un sistema di sopravvivenza del più adatto, che non solo riguarda il lato economico, ma anche quello culturale dei gruppi etnici, sociali, ecc… Naturalmente in questo sistema le tasse sarebbero abolite e i servizi verrebbero ottenuti tramite un sistema di mutualismo e competizione tra le corporazioni esistenti.