venerdì 13 novembre 2009

nerworking,la rete come arte



Il primo tentativo di ricostruzione della storia del networking artistico in Italia. Un'analisi sull'uso creativo e condiviso delle tecnologie, dal video al computer e sulla formazione di una comunità hacker italiana. Una riflessione sul ruolo dell'artista che si fa networker, ricollegandosi alle neoavanguardie degli anni Sessanta
Scritto da Tatiana Bazzichelli. Prefazione di Derrick de Kerckhove. Postfazione ed editing di Simonetta Fadda (Costa & Nolan, Milano,

Fare network significa creare reti di relazione, per la condivisione di esperienze e idee in vista di una comunicazione e di una sperimentazione artistica in cui emittente e destinatario, artista e pubblico, agiscono sullo stesso piano.

In Italia, grazie all'uso alternativo della rete Internet, nel corso di venti anni di sperimentazione si è formato un vasto network nazionale di persone che condividono obiettivi politici, culturali e artistici. Attivi in ambienti underground, questi progetti utilizzano media diversi (computer, video, televisione, radio, riviste) e si occupano di sperimentazione tecnologica, ovvero di hacktivism, secondo la terminologia in uso in Italia dove la componente politica è centrale.
Il network italiano propone infatti una forma di informazione critica, diffusa attraverso progetti indipendenti e collettivi in cui l'idea della libertà di espressione è centrale. Allo stesso tempo, costruisce una riflessione sul nuovo ruolo dell'artista e autore che si fa networker, operatore di reti collettive, ricollegandosi alle pratiche artistiche delle Neoavanguardie degli anni Sessanta (prima fra tutte Fluxus), ma anche alla Mail Art, al Neoismo e a Luther Blissett.
Un percorso che va dalle BBS, reti telematiche alternative diffuse in Italia dalla metà degli anni Ottanta ancor prima di Internet, fino agli Hackmeeting, alle Telestreet e alle pratiche di networking e net art di diversi artisti e attivisti, fra cui 0100101110101101.ORG, [epidemiC], Jaromil, Giacomo Verde, Giovanotti Mondani Meccanici, Correnti Magnetiche, Candida TV, Tommaso Tozzi, Federico Bucalossi, Massimo Contrasto, Mariano Equizzi, Pigreca, Molleindustria, Guerriglia Marketing, Sexyshock, Phag Off e molti altri

Hautne Conelei



L'ultima tentazione - mi sussurra Hautne Conelei -
è il tradimento più grande:
 fare la cosa giusta per la ragione sbagliata.

tetrametraphoria



Quelli che a Dachau han costruito i forni,
che Dio posson pregare? Tutti i giorni
timbravano il cartellino luttuoso,
scherzavano, giocavano coi figli,
la vergogna non gli dava consigli?

flusso nettuniano di venere





Dentro il locale le arie di Rossini
Un ubriacone reclama Puccini.
Ebbri tra gli habitué si compete
in cori stile Domingo e Pavarotti,
e si ciancia con toni pseudodotti
sui dilemmi del pianeta, si sfogliano
i giornali, l'attenzione si convoglia
sulle news e lo sport, o meglio ancora,
sul foglio centrale con le vignette,
nel quale ogni giorno Garfield si mette
pancia all'aria e s'ingrassa. Si colora
di polemica qualche discussione,
ma sulla birra non c'è divisione.

Laris Esheru




L'inverno non si lamenta
perchè ha troppo freddo
- osserva Laris Esheru -
ma lentamente indurisce
ogni piega di lenzuoli vuoti,

Venerdì 13: i simbolismi di una data




Tutto (o quasi) quel che c’è da sapere per affrontare il giorno più malfamato nel calendario della superstizione.

Se il calendario vi ha appena ricordato che oggi è Venerdì 13 (la fatidica data!), non c’è davvero motivo di inquietarsi, né più né meno che in qualunque altro giorno della settimana o del mese.
A meno che non siate superstiziosi… poiché, a quanto pare, niente porta più sfortuna che l’esserlo.
Sia il venerdì che il 13 come numero in sé trovano da sempre radicate tradizioni, non solo in Occidente, che li considerano come fattori negativi o infausti. Il più evidente simbolismo, almeno per la nostra cultura, si trova nel novero dei commensali dell’Ultima Cena, con il tredicesimo del presenti, Giuda, che si rende traditore di Gesù, il quale proprio di venerdì muore sulla croce.
Sono poi sufficienti poche coincidenze storiche perché la combinazione della data assuma o confermi l’oscura suggestione della propria fama. Per esempio, pare cadesse proprio di venerdì quel 13 di ottobre del 1307 in cui re Filippo il Bello fece arrestare tutti i Templari sul territorio francese, confiscando i loro beni e consegnandoli all'Inquisizione.
Se il numero 12 viene generalmente considerato come rappresentativo di un ciclo concluso (dodici i mesi, dodici i segni zodiacali, e via elencando), il 13 vi aggiunge una sorta di unità perturbante, estranea e complementare a un tempo, così che il tredicesimo elemento si presenta come trasgressione, antitesi o minaccia di un sistema altrimenti ideale.
Secondo un racconto del mito nordico, in una tarda versione apocrifa fortemente influenzata dal Cristianesimo, il malvagio Loki si unisce come tredicesimo convitato a un banchetto divino, e a causa delle sue macchinazioni ha luogo la morte del luminoso dio Balder.
Il 13 ricorre nel calendario delle antiche società matriarcali, basato su un ciclo lunare in 13 mesi di 28 giorni, in contrapposizione all’anno solare della successiva e dominante civiltà maschile. I filosofi greci definivano il 13 un “numero imperfetto”, mentre persino nella tradizione Induista un raduno di 13 persone nello stesso luogo era considerato di cattivo auspicio.
L’usanza di escludere tale cifra dall’uso quotidiano, specialmente diffusa in America, sembra risalire sino al XVII secolo, ignorando il 13 nella numerazione delle stanze d’albergo, dei piani di certi moderni palazzi, dei tavoli nei locali pubblici e in ogni altro utilizzo comune… Esempi che potrebbero proseguire fino all’ossessione, trasformandosi in una vera e propria fobia patologia come la triscaidecafobia, ovvero la paura del numero 13.
Altrettanto antica la fama del dì solitamente indicato come il meno propizio della settimana, celebrato pure in un proverbio che lo indica come il più inadatto, insieme al martedì, per sposarsi, partire, o “dar principio all’arte”.
Se già si è accennato alla Crocifissione, nella tradizione biblica il venerdì è anche il giorno della tentazione di Adamo ed Eva, dell’inizio del Diluvio Universale e della distruzione del Tempio di Salomone. Nella Roma pagana il sesto settimanale rappresentava il giorno delle esecuzioni, come più tardi in Inghilterra per l’impiccagione dei condannati. Nel Nord Europa, il venerdì è il giorno dedicato alla dea Freya (Friday in inglese, Freitag in tedesco), che se può coincidere nel dies Veneris con la figura di Venere, possiede rispetto alla divinità greco-romana l’ulteriore caratteristica di essere protettrice delle arti magiche, e per estensione del culto delle streghe.
Ulteriore spinta alla contemporanea diffusione di leggende e pregiudizi sulla sventura di questa particolare giornata, tanto da renderla leggenda comune a tutto il mondo, si deve in buona misura al ciclo cinematografico di Venerdì 13, inaugurato dal primo Friday the 13th di Sean S. Cunningham nel 1980, film che ha consacrato la sinistra maschera di Jason Voorhees ad autentica icona del genere horror.

da bambino

                                                              
          
"Quando il bambino era bambino ...

voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozza...
il mare.