venerdì 9 ottobre 2009

on the beach


Che bello camminare sul bagnasciuga.
Morbido ma duro al punto giusto, sembra essere il posto più
adatto per i nostri piedi, il migliore per camminare senza scarpe.
Poi, soffermarsi a guardare le orme rimaste nella sabbia.
Vedere quella parte del nostro corpo su cui difficilmente
poniamo l’attenzione, è proprio uno sfizio.
Ma niente rimane in quel posto e di là a poco,
perfino quei segni spariranno.
Siamo proprio nel posto di nessuno, la terra che non esiste.
Il bagnasciuga che è di tutti e rimane di nessuno,
la terra che non è terra e nemmeno mare.
Quel mare che, come un indefesso guardiano, è lì pronto
a ristabilire l’ordine e a ribadire la fugacità del posto.
Il mare che cattura, consuma, trasforma.
Qui non puoi lasciare segni, costruire o modificare.
Forse è solo una zona di passaggio, di transizione
e come tale sembra senza tempo.
Un luogo dove non pensare a nulla e liberarsi dell’esistenza.
Qui puoi lanciare i tuoi pensieri o scomparire nell’onda di turno
che arriva minacciosa.

Sacra Prostituta


In Acca Larenzia si mescolano mito e leggenda. Da un lato, essa è, un antichissima dea etrusca, acquisita dai Romani come prostituta semidivina protettrice dei plebei. Dopo aver passato una notte di preghiere nel tempio di Eracle, per volere del semidio incontrò un uomo ricchissimo che sposatala, la lasciò erede di una immensa fortuna, che a sua volta lasciò al popolo romano, che festeggiava la donazione con le feste dette Larentali, ricorrevano il 23 dicembre. Acca è anche chiamata Faula o Fabula simbolo latino di donna di facili costumi. Più tardi il nome di Acca Larenzia fu attribuito alla moglie del pastore Faustolo che aveva trovato Romolo e Remo. Pur essendo già madre di dodici figli, i cosiddetti fratres arvales, Acca Larenzia allattò e allevò anche Romolo e Remo. Dato che con la parola lupa i romani chiamavano le prostitute, ecco una spiegazione razionale, sebbene meno romantica, per la storia secondo cui Romolo e Remo erano allattati da una lupa,cioè da una prostituta.

GOOD VIBRATION




Io amo i vestiti colorati che indossa
e amo il modo in cui la luce del sole
gioca sui suoi capelli.
Io sento il suono di una parola
delicata nel vento
che trasporta il suo profumo nell’aria
io sto ricevendo buone vibrazioni…

Signora Padrona Fortuna


Signora della ruota roteante
Che a volte gira verso l'alto,
a volte verso il basso;
Signora che ferisce e cura,
Signora che ci fa girare e girare,
Ti imploriamo, Fortuna,
per avere abbondanza,
E ti preghiamo di non metterci da parte,
Perchè nessuno può sottrarsi alla tua magnifica ruota,
Ma tutti noi dobbiamo aggrapparci mentre gira.
Creatrice di possibilità e opportunità,
La tradizione dice che dietro sei calva,
Che prenderti per il ciuffo sulla fronte
E sperare nella tua gentilezza
E' il solo modo per vincere il tuo favore,
Ma sappiamo che non è vero.
Tu non sei mai gentile,
ma molte volte
Dai ai lenti come me una seconda possibilità.
Signora delle tempeste,
padrona dei marinai,
Tormento delle navi nelle onde,
Tu arrivi a noi come la risata di una zingara
E ci lasci silenziosamente.
Noi giriamo la ruota,
tiriamo i dadi,Curiamo le nostre ferite,
Ti chiamiamo una volta,
ti imploriamo due volte,
Onoriamo te e i tuoi doni ambivalenti.

attimo eterno

http://www.youtube.com/watch?v=b6s_kjlhP5U

I miei occhi sono fissi nei tuoi, immobili
e carichi di passione.


Un solo bottone tiene ancora uniti i lembi della tua camicia,
ma anche così le mie mani possono sfiorare la tua schiena,
avvicinandoci sempre di più, lentamente.


Chiusi in questa stanza, siamo qui a raccontarci pezzi di vita,
con le nostre labbra a pochi millimetri le une dalle altre
e le parole che si fondono mentre le bocche sempre più si cercano.


Il mio cuore è un organo impazzito e come in una vecchia canzone
il suo suono sfonda il soffitto e il cielo compare sopra di noi,
che restiamo qui, abbandonati come se non ci fosse niente,
più niente al mondo.


Sento le parole che la tua voce non osa dire urlate dentro di me
e così anche l'ultimo ostacolo alla tua nudità viene superato.

Il tuo ventre è calamita per i miei baci ,
non so se riuscirò a staccare mai più la bocca da te.


Ti fermi, mi guardi e mi distendi sul parquet,
cosicchè con movimeni lenti risali lungo il mio corpo, fino ad ricoprirmi per intero.

Ti sento tremare, percossa da brividi di piacere,
mentre le tue mani scivolano lungo i miei fianchi
e scendono sino al fondo della mia schiena, dove trovano finalmente riposo.


I tuoi seni immobili sul mio petto,
la tua bocca avida che si muove sul mio collo
ed è la realizzazione di quel desiderio
che covava dentro di noi da anni,
quel sogno che ora finalmente si concretizza.


Siamo un solo corpo che arde di desiderio,
batte un solo cuore dentro di noi.

Sei mia come mai nulla prima al mondo,
perchè fin'ora niente e nessuno
aveva occupato dentro di me
tutto questo spazio,
mi sento tuo come se lo fossi sempre stato,
come se solo adesso mi fossi finalmente completato.


Il tempo non ha più limiti,
si svolge fuori da queste mura.


Qui ogni attimo è eterno,

ogni tuo sospiro sembra non finire mai
scuotendomi fin dentro l'anima
e così questa stanza non ha più pareti,
ma alberi, alberi infiniti.
Impetuosi i nostri corpi si cercano,
si sfiorano, si abbracciano,
si fondono come lava che sgorga pura dalle viscere della terra
e che senza limiti travolge tutto ciò che incontra sul suo cammino.


E mentre fuori si fa giorno,
i tuoi lineamente distesi mi esprimono
tutta la tua felicità di essere mia
e spero che il mio sorriso inebetito,
ti racconti di me altrettanto.
I respiri si sono rallentati,
il cuore è quasi fermo ormai,
ma le mie mani ti cercano ancora,
ti carezzano,
ti raccontano quanto dentro di me
è forte arde l'amore che provo,
adesso sai che la mia voglia di te
si è solo momentaneamente placata,
ma non si è estinta e mai ci riuscirò.


Così, mentre le mie dita
sfiorano l'interno delle tue ginocchia,
sento che la tua bocca è di nuovo mia ..........

ti amerò - miguel bosè

http://www.youtube.com/watch?v=CLKUaw_ksBY

ti amerò mia cara.. ti amerò


Come nasce un post? è una di quelle cose che mi chiedo sempre, quali canali mentali seguo? cosa mi ispira? e chi lo sa, come ho spesso detto parafrasando Wasco, le parole vengono fuori da sole, seguono l'onda che ho dentro e cavalcando un'emozione forte decidono di venire fuori. da sole .


Io non faccio altro che scrivere, facile.



Però per quanto tutto questo è vero, i post nascono comunque qualche ora dopo il verificarsi dell'emozione, quindi c'è già una fase in cui ragiono sulle parole, sui pensieri, in qualche modo so dove andrò a parare.Questo che stai leggendo nasce mentre sono stravolto da un'emozione.




E' nato tutto così per caso, cercavo un pò di musica d'annata, tanto è vero che avevo ascoltato Gianni Togni con Luna e pensavo di utilizzarla come antipasto per uno dei miei post futuri e poi ecco venire fuori per caso questa canzone di Miguel Bosè TI AMERO' e io che rimango lì, inebetito dalla bellezza delle parole.




Davvero, credimi, un cretino a bocca aperta e sguardo fisso nel vuoto. Queste parole sono semplici e dirette, quelle che tutti vorremmo poter dire e sentirci dire.




L'amore, come io credo debba essere vissuto, come io lo voglio vivere. Niente fronzoli, nessun orpello, solo amore, diretto, senza pensare, dandosi, niente di più, niente di meno.Poi viene da chiedersi perchè nella vita non ci riusciamo, perchè ci facciamo tanti problemi ad essere così, perchè seppure vuoi una donna o un uomo con tale intensità, non ci riesci mai ad averla/o?




Eppure questa è la felicità, quella vera, quella che vuoi condividere e non vivere egoisticamente.Mi lascio cullare dalla melodia e ritrovo il sorriso di quella donna che desidero esista solo per me, quella a cui vorrei semplicemente donare il mondo, ma che probabilmente mi vede come un appestato, un portatore di sventura e di tutti i mali del mondo.




Questo post è per lei.




Ci sono altre cose che probabilmente ispirato ho scritto o che scriverò, ma non so se riuscirò mai a spiegarti così bene, come io TI AMERO' se solo tu me lo concederai.




Perdonami gli errori navigante, non l'ho riletto, non lo correggerò, lo lascio così, è stato scritto di getto, senza pensarci su, le dita andavano, il cuore dettava.