mercoledì 2 dicembre 2009


Sì, io sono cresciuta amata in uno spazio con neon
dove una donna sola era china
su pentole che sapevano di sugo lento
al burro fuso e questa felicità dolciastra
senza uomini, senza occhi, lentissima
immutabile al destino, in attesa di nessun altro
che della morte, quella che stava attaccata ai muri
eppure riempiva di mistero, quasi estasi, silenzio
ritmo e attenzione. Tranne all’inevitabile, che mai vediamo.

temperanza



a cura del'Accademia Etrusca di Bibbona

Il Tarocco numero 14 La Temperanza è astrologicamente assegnato al segno d'Aria e futuribile dell'Acquario. Un’angelica figura alata versa il liquido da un vaso tenuto con la mano sinistra in un altro tenuto con la mano destra a una certa distanza del primo quasi come in un gioco da giocoliere. Sul capo c’è un emblema circolare unico o plurimo con piccoli cerchi contigui. Alcune piante isolate crescono al suolo attorno alla figura. Nulla deve essere stagnante. C’è un flusso continuo per mantenere la vita. La vita priva di movimento e cambiamento diventa sclerosi e morte. Al centro della fronte c’è un fiore rosso a cinque petali (la quintessenza). L’acqua viene da un’anfora di argento che simboleggia il mondo ricettivo, yin, lunare, immaginativo, per trasfonderlo in un’anfora d’oro, yang, mondo solare, ragione, la coscienza. Questa è l’acqua di vita che viene infusa nell’uomo affinché possa giungere al suo destino.
 Le due anfore, simboleggiano, quindi, la vita; il vaso che sta in basso, quello che riceve il liquido prezioso, è l’essere umano pieno di fede pronto a ricevere la luce dello Spirito che proviene dall’alto e lo inonda. Il gesto dalla mano sinistra a mano destra forma un arco, simbolo di ponte di unione. Sulla fronte c’è il terzo occhio. Questa lama è fondamentale perché inspirerà tutte le azioni seguenti. Siamo in presenza di un essere alato attraverso il quale si pratica il giusto equilibrio. Qui si deve creare la grande opera alchemica, riconciliando gli opposti.


 La temperanza è anche, quindi, il grande alchimista che inizia la grande opera. L’acqua purifica. Ne deriva il carattere sacro dell’acqua ed il suo ruolo nelle purificazioni iniziatiche. L’acqua ha un flusso serpentiforme e evoca il simbolo della kundalini e dell’ouroboros serpente che si autofeconda e si morde la coda in un movimento infinito. Anche i capelli azzurri introducono il concetto di un’evoluzione verso uno stato superiore. Il vestito è giallo e conferma l’aspetto solare. Temperanza significa moderazione in tutte le cose ed equilibrio come nel temperare una lama di acciaio, ma anche il continuo fluire della vita, il rinascere dopo la morte iniziatica e continuare a rivivere. Uomo d’esperienza e di studi, il nostro saggio si tiene lontano dalle suggestioni subite dalle folle; cerca la verità senza fretta, limitando il campo delle esplorazioni, poiché è ansioso di mantenersi nello stretto dominio del sapere umano. La sua riservatezza, attraverso la Temperanza, si traduce in moderazione. L’adepto che si è bagnato nel fluido travasato dall’Angelo solare non è più pervaso dalla febbre che assilla i comuni mortali. Morto alle ambizioni meschine, alle passioni egoistiche, indifferente alle miserie che lo minacciano, vive sereno nella dolce saggezza, indulgente alle debolezze altrui.

the boss



Quando fù creato il corpo umano, tutti gli organi si presentarono, per diventarne il capo.

Disse il cervello: " Io sono il cervello e trasmetto gli ordini a tutto il corpo e quindi è giusto che io né sia il capo naturale. "
Lo stomaco disse: " Io trasformo in energia tutti i cibi è quindi naturale che diventi io il capo. "
Le gambe dissero: " Noi esprimiamo l'energia e facciamo muovere il corpo, quindi non puo' esserci altro capo che noi stesse. "
E così via, tutti gli organi uno dopo l'altro, proposero la loro idea più o meno valida, per candidarsi a diventare il capo.
Quando toccò al buco del culo, tutti scoppiarono in una sonora risata !!!
Il buco del culo, che era molto permaloso, come sua natura, si mise in sciopero e non espletò più il suo dovere....
In poco tempo tutto il corpo cominciò a stare male...
Il cervello divenne febbricitante, lo stomaco ebbe i crampi e le gambe divennero immobili.
Così, prima di giungere a morte certa, tutti gli organi di comune accordo, decisero che il Buco del Culo sarebbe stato nominato loro capo !

Morale della favola :
" Non c'è bisogno di essere un genio per fare il capo.
Non è importante dimostrare di essere energici, per fare il capo.
Non è importante sapere come muoversi nell'ambiente, per fare il capo.
Quello che conta in realtà, è sapere fare lo stronzo......."

Huntie Farnia



Se mantieni la calma mentre tutti intorno a te hanno perso la testa - mi spiega Huntie Farnia - probabilmente non hai capito qual è il problema !


Remante



Due remi ha la barca:
uno mi piacerebbe spaccartelo in testa,
con l'altro vorrei fare fulcro sul mondo
e saltare verso l'infinito.

canto vagante


Io per mia fortuna me ne son sempre fregato .
Non facevo i compiti, non ho quasi mai studiato.
 Ascoltavo dischi, mi tenevo informato.

Pulzella Gaia




Questa è una leggenda che parla di cavalieri, incantesimi e soprattutto di anguane: creature appartenenti al folklore alpino, in particolar modo del Triveneto. Chiamate anche acquane, potrebbero essere imparentate con Adgana, la dea celtica dell'acqua; oppure, il loro nome potrebbe collegarsi al serpente, in latino anguis.


Una di esse, infatti, è protagonista di un'antica leggenda veneta scritta nel Quattrocento, ma diffusa oralmente già dal Trecento: La pulzella Gaia.
Tutto cominciò quando il Cavalier Galvano scommise con Traiano su chi riuscisse a portare la preda più bella. Il giovane non ebbe dubbi quando vide, nei pressi di un lago, un’enorme serpe acquatica coperta da squame. L’assalì, ma proprio quando stava per pugnalarla ecco che si trasformò in una fanciulla bellissima: Gaia, figlia della fata Morgana. Era un’anguana e aveva il potere di trasformarsi in serpe.

“Se mi risparmi ti dono tutte le ricchezze che vuoi.” Gli disse.

Galvano rispose:

“Non me ne faccio niente delle ricchezze, ti risparmio se mi doni il tuo amore.”

Lei accettò, ma a patto di non rivelare a nessuno la loro relazione. Galvano promise. Gli altri cavalieri e la gelosa regina Ginevra, però, si insospettirono; volevano sapere chi andava ad incontrare di nascosto e al suo ennesimo rifiuto lo condannarono al patibolo.

Poco prima dell’esecuzione Gaia si presentò davanti a tutti e, sfidando le leggi della sua famiglia, svelò il loro legame. Il coraggio di entrambi fu premiato, Galvano fu risparmiato e per una volta un uomo e una creatura fatata riuscirono ad avere una vita felice insieme.



prosegue Vant








Un Ragno,
che tesse il filo della tua vita,
districa la tela
di questo momento.



sorride Vant



Che non importa
 quanto sia buona una persona - sorride Vant -
 ogni tanto ti ferirà.

E per questo,
bisognerà che tu la perdoni.