Vel fissava il punto in cui doveva trovarsi Thane , laggiù, oltre l’orizzonte. Nel mezzo del mare di fronte a Bubbluns era difficile avere riferimenti precisi, senza strumenti, ma le sue facoltà mentali gli rimandavano eco di urla, lamenti, agitazione, tutte concentrate in quel punto. Cercava di non pensare emozionalmente, di elaborare solo i dati, per non impazzire. Aveva perso il contatto con Thane da un paio d’ore ormai, e disperava la sua amica fosse ancora viva. Non sapeva cosa fare, se dirigere la barca verso la costa, cercare di contattare Hintial , attendere lì, sperando succedesse qualcosa. La domanda muta che ogni tanto affiorava sulle sue labbra, veniva ricacciata a forza nei meandri del cervello.
- La stai cercando con questa... - una voce, dietro di lui. Vel si voltò, fissando la figura alta ed elegante, oltre il bordo della barca, che rimaneva in piedi sul mare , quasi sospesa sopra la superficie dell’acqua. L’uomo, di un’età imprecisata, ma non più giovanissimo, si batteva l’indice contro la tempia - Dovresti cercarla con questo - concluse, poggiando la mano sul cuore.
Vel non chiese nulla. Da quando conosceva l’Ondina si era abituato a strani eventi, e ancor più strane apparizioni. Sentiva solo che di quell’uomo poteva fidarsi.
La figura alta e potente si avvicinò, camminando sull’acqua, poi si sollevò lentamente, e con una leggerezza innaturale, si posò sul ponte della barca, di fronte a lui. Gli poggiò la mano sul petto e disse:
- Lei è viva, e ha bisogno di tutto l’aiuto possibile. Chiamala. Svegliala.
- Si, ma... poi? Cosa posso fare poi? Lei è laggiù, tremila metri sotto il mare . Io...
- A questo - lo interruppe l’uomo - ci ha già pensato Qualcun altro. Chiamala, Vel , svegliala. Al resto provvederanno i rinforzi, che stanno già arrivando.
Vel sollevò la testa, guardando a est un punto del cielo, dove le nuvole iniziavano a diradarsi, e la luce del sole filtrava, rifratta in mille raggi brillanti, e sorrise.