martedì 9 febbraio 2010

su Venere uragano



Su Venere
cammineremo insieme
Una sera in una qualche
altra nostra vita
Il buio si alternerà alla luce
Ma nel tempo non ci sarà
 dietro davanti
Senza peso ogni passo audace
Dentro al caos in un infinito fluido
Voliamo
Intorno intorno pianeti
 sconosciuti scorrono
Le stelle brillano e spargono
 dorata polvere di stelle
Senza peso il corpo è spirito
Senza materia nella patria lontana
Voliamo
Per il futuro ci diamo
 appuntamento questa sera
Ci ritroveremo
nel paese della mente.

terapia olistica


Prendere il treno", ha detto L'Aruspice Vulca. "Chi ha preso il treno è stato guarito."
"Sì, beh, sai ... mi piace questo dolore. Mi fa sentire vivo."
"Conosco le vostre tendenze masochiste. Ma la tua non è come un sanguinamento e arrivi a leccarti le ferite e bere il tuo sangue, sai. Questo è il dolore muscolare. Stai invecchiando,sei rigido e si deve agire alla vostra età. Basta con questa esercizio."
"Bah! Nel mio cuore sono sempre 16 anni , e lo sai. Fintanto che la mente è giovane, il corpo deve  obbedire. Basta sentire vecchio me stesso e di sentire  ventilazione fuori di me."
"Bene, qualunque cosa tu dica. Ma per ora, occorre solo andare a bordo del treno maledetto. Stò diventando sempre più annoiato qui, mentre mi trovano a letto senza far nulla.""Che cosa è questo treno? Non mi voglio spostare di un millimetro."
"Oh, ma è necessario, lo sai. Devi muoverti. Vieni, ti aiuto. La fermata più vicina è molto vicino, la stazione di Aah".
"Bene, mi sposterò, mi sposterò. E dove posso scendere?"
"Alla stazione di Aaha. Hanno una curvatura spazio-tempo, che ci porterà di nuovo qui".
"Oh bello . Allora, qual è questo treno chiamato?"
"Film . Aaha . Guarigione istantanea".

Selva Cimina


Nell’età AUGUSTEA, Tito Livio (IX,36-39), il grande storico romano, riferendo gli allenamenti del 310 a.C. così la descrive:”Era in quel tempo la selva Cimino più impraticabile e spaventosa (invia atque orrenda) di quanto non lo siano oggi le foreste della Germania e nessuno fino allora vi era penetrato, neppure i mercanti, né ardiva qualcuno entrarvi”


Da quando,
“…sopra le congiunte ville
cal superato Cimino a gran passi
calò gradivo poi, piantando i segni
fieri di roma…”
(G.Carducci:Alle fonti del Clintumno)

la selva, costituita da castagni, querce, e più in alto da faggi, è andata progressivamente riducendosi sino ad essere limitata, attualmente, alle alture ed ai colli più prossimi al Cimino. La sua distruzione è antica; basti dire che molte navi della flotta romana della prima uerra punica vennero costruite con il legno dei boschi cimini.

La selva cimino conserva anche sparse tracce della presenza dell’uomo preistorico (armi litiche al Museo Pigorini in Roma) e specialmente dell’uomo appenninico (Età del Bronzo) che quassù portava le sue mandrie secondo l’andamento stagionale.
Questa, che poteva essere fino a qualche anno fa un’ipotesi, è stata confermata dal ritrovamento e dallo studio proprio sulla vetta del vulcanico Monte Cimino (altezza 1053 m) di un insediamento – un castelliere – dell’età del bronzo con tutto un recinto artificiale – per altro già segnalato nel 1894 – formato da pietre vulcaniche con un terrapieno di piccole scaglie e detriti. Inoltre le ricerche e gli studi compiuti in questi ultimi decenni – in particolare dopo la scoperta del santuario delle acque in località Arcella nel comune di Canapina e la dedica alla dea Salute e alla Bona Dea  – stanno delineando una diversa visione e concezione del massiccio cimino e dell’immediato perimetro submontano.
“…il grande comprensorio montano del Cimino, ammantato nell’antichità dalla celeberrima silva di liviana memoria, dagli alberi secolarie dal sottobosco impenetrabile, comincia ad apparirci sotto una luce nuova.
Quella che ricompare è un’immensa area sacra, una res divini iuris, un territorio appartenente a nessuno dei centri circumvicini raramente impiantati al di sopra della quota-tabù dei 300 m.circa s.l.m. donde pare che iniziasse l’area degli antichi religiosa loca…” (Livio Gasperini)
E ancora: “…il Mons Ciminius con le sue foreste e le sue sorgenti appare come un luogo consacrato a varie divinità protettrici dei boschi e delle acque” (M.A. De Lucia Brolli)
È in questa ottica unificante che meglio si possono comprendere i resti antichi quali l’accennato tempio a Giove Cimino, il santuario della Bona Dea all’Arcella, il culto dei Lari Semitales, i resti della Selva di Malano, e non ultima la localià di S.Maria in Luco nel territorio di Soriano che nel nome tradisce il culto ad una divinità pagana femminile continuato nella sfera del sacro cristiano.
Un’ultima notizia;in alto laddove termina l’attuale strada che adduce alla Faggeta, poco distante dalla vetta del Cimino, vi è una rarità naturale: il sasso menicante o detto naticarello. Si tratta di un enorme macigno dalla forma pressoché ovoidale di peperino del peso stimato di 250 tonnellate che poggia la sua limitata base su una piattaforma rocciosa sì che facendo leva con un modesto palo oscilla vistosamente. Esso era già conosciuto fin dall’antichità; Plinio il Vecchio lo definisce naturae miraculum, Gallo terrestre navigium, e Marrone totius mundi portentum.

mi confida Hirumna Palpnei .



 amo due donne - mi confida  Hirumna Paipnei .
Una creata dalla mia immaginazione,
L'altra deve ancora nascere.

sostanza etrusca

In ogni cosa Principe arriva sino alla sostanza. Nel lavoro, cercando la tua strada, nel tumulto del cuore. Sino all'essenza dei giorni passati, Sino alla loro ragione, sino ai motivi, sino alle radici, sino al midollo. Eternamente aggrappandoti al filo dei destini, degli avvenimenti, Sentire, amare, vivere, pensare, effettuare scoperte.