giovedì 8 ottobre 2009

mind juggling


significati di libertà


segreti del controllo globale


pronoia


La pronoia consisteva nella concessione a cittadini illustri di terreni, perché li amministrassero (εἰς πρόνοιαν) in cambio di servigi resi allo Stato. In questo senso essa appare durante il regno di Costantino IX Monomaco. L'usufruttuario non era padrone del fondo (che era invece proprietà dello stato): non poteva quindi venderlo, e inizialmente neppure lasciarlo in eredità. La pronoia infatti finiva generalmente alla morte del concessionario. Tuttavia, il concessionario poteva gestire tutti i beni presenti sul fondo, contadini compresi, i quali pagavano a lui le tasse e gli altri introiti del terreno: il concessionario era insomma il rappresentante dello stato per i cittadini del fondo (paroikoi). Questo aspetto avvicina molto la pronoia al sistema feudale, che ormai nel XI secolo aveva raggiunto la sua forma classica nell'Europa occidentale. Tuttavia, la condizione dei paroikoi non può essere paragonata a quella dei servi della gleba, in quanto non dovevano nessun giuramento di fedeltà al concessionario, perché in ogni caso il vero padrone del fondo era comunque lo Stato e il suo rappresentante (l'imperatore).
A rendere questo istituto ancora più simile a un feudo fu la sua militarizzazione: inizialmente infatti, quando fu introdotta verso la metà del XI secolo, la pronoia non aveva nessun carattere militare. Sotto il regno di Alessio (e molto più sotto il regno del nipote
Manuele I) invece, la concessione di un terreno in pronoia implicava che il concessionario partecipasse alle guerre (di solito, a cavallo e con l'armatura), e accompagnato da un truppa a piedi, più o meno numerosa a seconda dell' estensione del fondo[1]. In questo modo Alessio Comneno tentò di risolvere due problemi: il primo, la carenza di denaro con cui finanziare le sue guerre; il secondo, di evitare la concentrazione di aristocratici nella capitale, Costantinopoli, e quindi evitare le frequenti ribellioni che scoppiarono nella seconda metà del XI secolo. Negli anni successivi al regno di Alessio, il concessionario tuttavia tese ad evitare di fornire il servizio militare (soprattutto se il fondo gli garantiva una vita agiata); si registrarono anche casi di ribellioni nei confronti del governo centrale, che tuttavia furono sempre molto meno gravi di quelle del secolo XI: la pronoia infatti, nel corso del XII secolo, fu un metodo assai efficace per placare un nobile ribelle.

antidoti


La pronoia è l'antidoto alla paranoia.
888 metodi per diventare selvaggiamente felici
Autore
Brezsny Rob
Prezzo
€ 17,50
Prezzi in altre valute
Dati
2006, VII-365 p., ill., brossura
Curatore
Recchiuti M.
Traduttore
Restani D.
Editore
Rizzoli (collana 24/7)

In sintesi
Pensate che la vita sia fondamentalmente una lotta spietata in cui vale la regola del più forte, che la nostra società sia in decadenza, che i fili del nostro destino siano manovrati da poteri occulti su cui non abbiamo alcun controllo? Siete in errore, dice Rob Brezsny. Se proprio si vuole sposare una teoria cospirazionista, perché non immaginare una trama alle nostre spalle per farci del bene? Brezsny ci conduce alla scoperta di un universo che, a saperlo prendere, si rivela amichevole e accogliente. Disponendosi con mente aperta a cercare il lato sorprendente e poetico delle cose, ad accogliere i doni straordinari che la vita quotidiana può offrire, si può davvero diventare più leggeri, più gioiosamente creativi, ma anche più lucidi e consapevoli, meglio preparati per reagire al continuo bombardamento di cattive notizie e messaggi ansiogeni da parte dei media. Con irresistibile ironia, Brezsny dimostra che tutto sommato il pessimismo e il cinismo imperanti sono armi spuntate per affrontare la realtà, e ci offre ben 888 metodi per diventare ragionevolmente ottimisti e selvaggiamente felici.

occhi medievali


Gli occhi com'erano chiamati nel medioevo, cioè le cosiddette tarsie delle facciate delle chiese medievali , sono simboli che a mio parere avevano ed hanno lo scopo di elevare spiritualmente. Non entro nei particolari di cosa significhi elevarsi spiritualmente, io non sò ma c'è chi dice conoscersi meglio, entrare in contatto con noi e con l'universo, ognuno ha una propria idea in merito. Una cosa però che ho capito nel tempo è che i simboli sono attorno a noi in natura, c'è chi ha detto che è il modo di esprimersi di Dio, e certamente l'uomo li ha usati e abusati da lungo tempo fino ai nostri giorni, nei quali siamo sottoposti ad un bombardamento continuo di simboli per lo più creati per irretirci, per portarci a pensare in una determinata maniera, se non addirittura per corromperci l'anima ) se siamo totalmente all' oscuro di ciò, risultiamo facile preda di chi del mondo ne ha fatto un 'illusione

forza senza forzare


La forza non aveva intenzioni o scopi.
Si limitava ad essere ciò che era
e purtuttavia non era.


Si potrebbe dire che non esistendo fosse colma di un vuoto senza il suo contrario, e non essendo era anche priva di energia anche se essa rappresentava la totalità di ogni energia.


Non si poteva né misurare né quantificare.
Poteva assomigliare ad una vibrazione infinita
senza tempo e senza spazio.


Ma questa sua caratteristica -non caratterizzata- non poteva nemmeno essere espressa a parole e nemmeno poteva lontanamente essere immaginata.


Era e non era, vibrava e stava immobile, agiva ma non si vedeva. Influenzava la materia e la non materia e tutto a lei era subordinato senza esserlo veramente.


Le sue dimensioni non esistevano ma contemporaneamente poteva essere infinita nel micro e infinita nel macro. All'interno del suo vuoto spazio-temporale non esistevano né dimensioni né tempo.


Non andava né veniva
eppure si muoveva
perennemente intorno al suo non centro.


Forse muovendo l'immobilità del suo stato si avevano movimenti nella materia ma di contro la non materia doveva stare immobile per permetterle il movimento negli universi da lei creati.


Creava e distruggeva senza motivo
e rinnovava tutto lo scibile dell'esistente
partendo dal non esistente.