sabato 20 marzo 2010

dalle Necropoli


Nello sterminio folle 
orridi apparireste del sugello umano,
dimentichi.


 Freli Wurpile mi racconta qualcosa sulla vita nelle Necropoli:

"sotto antiche ville abbandonate, sotto vuoti e silenziosi palazzi diroccati, sotto monasteri sconsacrati e dimenticati quando non sotto le stesse dimore della famiglia i Larth dei casati etruschi celano i propri consanguinei che hanno subito Morte Ultima agli occhi dei mortali.
Ogni Necropoli accomoda le ossa, le ceneri o comunque i resti dei membri della famiglia, sia naturali che adottati, che non meritano nulla di meno che essere sepolti memorabilmente: i membri più illustri del casato, o dai Lucumoni o progenie importanti, vedono le loro spoglie sepolte in pesanti sarcofagi, le loro gesta immortalate su targhe di bronzo o scolpite nel marmo.
Spesso dentro antiche giare, anfore e vasi canopi vengono posti i gioielli preferiti, rotoli di pergamene particolarmente apprezzati, trofei e letteralmente tutto ciò che sia possibile sigillare nei contenitori su richiesta dell’interessato, del suo Lucumone o delle sue progenie.
Anche i resti di progenie fallite, figli decaduti, occupano il loro luogo di riposo sotto la Necropoli in piccoli loculi, ognuno all’interno di un complesso codice di categorizzazione noto solo ai custodi della cripta: la venerazione degli antenati ha un posto di rilievo in Etruria ed anche il più disprezzato dei trapassati può offrire una lezione attraverso l’esempio negativo.

La struttura, l’ampiezza e l’aspetto variano da Necropoli a Necropoli:
sotterranei ammuffiti, sezioni isolate di catacombe , vaste sale decorate con meravigliosi stucchi, pesanti tende e arazzi di ogni genere.
Un singolo e onorato membro della famiglia aiutato da un secondo,
che in caso di torpore o fatalità ne deve prendere il posto, mantiene la Necropoli eseguendo periodici
lavori di ristrutturazione e riparazione.
A seconda delle tradizioni della famiglia la locazione della Necropoli può essere nota solo al suo custode, ai membri altolocati della stirpe o a tutta la genìa: se il luogo è conosciuto la Necropoli può ospitare Messe di Mezzanotte in memoria degli scomparsi , essere luogo di insegnamento per i Neonati o persino essere il ritrovo delle periodiche riunioni familiari.
Solo gli alleati più onorati e fidati,
una vera rarità, possono visitare una Necropoli come gesto di amicizia e rispetto
e solo in alcune determinate occasioni.

Le Necropoli non ospitano unicamente ceneri ed ossa: in alcune il silenzio della tomba è infranto da versi gutturali mescolati a disperate richieste di aiuto: alcune famiglie considerano indegno sbarazzarsi malamente dei consanguinei che sono scivolati tra le fauci della Bestia e si assumono la grave responsabilità di catturare questi sventurati e imprigionarli in celle buie, chiudendoli nelle nicchie o nelle piccole stanze attigue al tronco principale della Necropoli.
In altri casi sono i parenticidi o traditori della stirpe a venire murati, strappati alla giustizia del Lucumoni dalle mani vendicatrici della famiglia di appartenenza: anche solo lo scambio di amorosi gesti con un membro di una famiglia nemica può portare alla terribile punizione. In ogni caso dopo alcuni anni nelle tenebre, con compagnia solo le urla dei dannati non vi è troppa differenza tra chi ha perso completamente la propria umanità e chi la propria sanità.
I custodi offrono agli sventurati prigionieri tramite una minuscola finestrella galline, conigli e ratti mantenendoli svegli. Alcuni custodi particolarmente insidiosi hanno progettato crudeli sistemi di allarme per le loro Necropoli: salire su un gradino sbagliato, sfiorare una teca, smuovere una ragnatela apparentemente innocua può portare alla chiusura dell’uscita.

Danneggiare, razziare,
diminuire in qualche modo una Necropoli é tra le offese più gravi che si possano commettere ai danni di un casato e facilmente passibile di Faida delle Ombre – ammonisce Freli Wurpile -"

mi spiega Larisa Haikunei

 
Non  scordare mai Principe  che il tempo scorre in un verso solo, e ciò che si vede ripercorrendolo all'indietro è fuorviante - mi spiega Larisa Haikunei . Il tempo non è palindromo: partendo dalla fine e risalendolo all'indietro, tutto sembra assumere significati diversi, inquietanti, sempre, e non bisogna farsi impressionare da queste cose

baratto


Stanotte ho rincorso  un gatto che di passo in passo sognava  il baratto delle sue sette vite con una cornice dorata di resurrezione.