domenica 28 febbraio 2010

Castel d ' Asso (Axia)


La Necropoli di Castel d'Asso,  antica città di Axia, Si snoda a ridosso dell'antico tracciato che portava verso Viterbo,Tuscania e il lago di Bolsena. Le tombe risalgono al periodo che va dal IV al II secolo a.C. sono soprattutto afacciata.le più note sono la Orioli, La Tetnie, la Urinates Salvies e la cosidetta grande con tre ingressi. L'ingresso alla necropoli è libero,per arrivarci da Viterbo seguire le indicazioni per le Terme dei Papi poi per Castel d'Asso.
Correva l’anno 1817, quella di Castel d’Asso fu la prima necropoli rupestre etrusca ad essere scoperta,depredata e fatta conoscere al mondo della cultura, forse anche a questo è dovuta la sua fama in tutto il mondo. Essa si sviluppa lungo le rupi che dominano la valle del torrente Freddano ed ai lati di una piccola valle posta alle sue spalle. Lo spettacolo offerto dalle tombe variamente intagliate nella roccia, distribuite su due o anche tre ordini sovrapposti è veramente suggestivo. Il periodo di massima fioritura della necropoli si ha tra il IV ed il II secolo a.C. La forma predominante delle tombe è quella caratteristica a dado che qui si articola su facciate semplici o su un modello canonico più complesso costituito da tre elementi sovrapposti: la facciata, l’ambiente di sottofacciata, la vera e propria camera sepolcrale. Tutte le facciate si caratterizzano per la sequenza di classiche modanature, ma soprattutto per la suggestione che emana la raffigurazione della Finta Porta, la porta dell’Aldilà, delineata con uno spesso cordolo a rilievo, che si ripete anche nell’ambiente di sottofacciata.


Spesso sui fascioni sono profondamente incise delle iscrizioni etrusche che indicano la tomba e i suoi proprietari. Modesti ed inornati sono gli ipogei sepolcrali per lo più aventi basse banchine lasciate a risparmio entro le quali si allineano numerose fosse ai lati di un corridoio centrale. Non mancano tombe con sarcofagi. Tra quelle più notevoli: la Tomba Orioli che prende il nome dall’archeologo viterbese che per primo scoprì e senza dubbio depredò  questa località. La facciata è molto articolata e la grande la camera sepolcrale conteneva oltre sessanta deposizioni e servì per più generazioni succedutesi dal 250 al 150 a.C. Altre tombe significative sono quella dei Tetnie, con iscrizione e resti delle scalette laterali che conducono alla parte superiore del dado e l’adiacente degli Urinates Salvies. La tomba più spettacolare è quella Grande con facciata, ambiente inferiore con tre aperture e un profondo corridoio d’accesso (rimaneggiato nei secoli) al vasto ambiente sepolcrale. Qui sono ancora conservati quattordici sarcofagi con o senza copertura dei quaranta che vi furono trovati. Tutte le tombe mostrano in vario modo il riutilizzo avvenuto nel corso dei secoli da parte dei contadini e dei pastori che frequentavano la zona. Di fronte alla necropoli sta alto sulle rupi, il centro abitato segnato da tre valli successive, con al vertice, ben conservato, il mastio quadrato delle fortificazioni medievali.