mercoledì 16 dicembre 2009



Titolo: Il Giorno degli Dei
Autore: Sitchin Zecharia

Genere: Libri
Editore: PIEMME
Pubblicazione: 01/2009
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 19,00

Il passato è il nostro futuro.
Tutti i libri fondanti delle grandi religioni affermano che i segreti del futuro sono racchiusi nel passato. Ora, attraversando il confine fra storia e profezia, e decifrando l’origine e il significato autentico dei più antichi simboli alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, Zecharia Sitchin risponde alla domanda che era rimasta inevasa nella sua straordinaria controstoria dell’umanità: quando? Quando torneranno gli dei del dodicesimo pianeta?
Questo è il libro che milioni di lettori in tutto il mondo attendevano da molto tempo, da quando, trent’anni fa, Sitchin inaugurò con II pianeta degli dei il suo monumentale e fortunatissimo ciclo delle Cronache Terrestri, spaziando dall’esegesi biblica all’astrofisica, dalla linguistica alla storia delle religioni per supportare, prova dopo prova, una rivoluzionaria tesi: i testi sacri dei popoli antichi devono essere letti come resoconti storici.
Perché per Sitchin la mitologia non è mera creazione fantastica, bensì confusa memoria di fatti realmente accaduti. Alla luce delle ipotesi dell’autore, tradizioni, leggende e ritrovamenti, da sempre circondati da un alone di mistero, diventano improvvisamente coerenti e comprensibili.

Welthur Cazzli


 vivi duramente, -mi augura  Welthur Cazzli -   poi muori, poi ti gettano la terra sul viso, poi i vermi ti divorano ... e prega che tutto accada in quest'ordine

a scuola dal Lucumone Pumphli


Il capro espiatorio non solo è alla base di tutte le religioni(  non della nostra però..) - esordisce Lucumone Pumphli -  ma permette la sopravvivenza delle comunità umane (a sue spese, s'intende).

In estrema sintesi:a causa dell' invidia che provate gli uni versi gli altri rischiate di distruggervi a vicenda.
A questo punto, a livello inconscio naturalmente, scegliete  una vittima su cui far ricadere le colpe di tutto. In questo modo il capro espiatorio diventa un elemento di unione per tutti gli altri.
Il tentativo di risolvere i problemi della vostra difficile socialità in questo modo è una delle vostre tendenze più pericolose, alla quale dovete  le guerre e i pogrom.

La figura del capro espiatorio, - insiste Pumphli -  oltre ad aver radici nel mondo greco-arcaico, si ritrova nell'Antico Testamento: dove stava ad indicare i capri che gli Ebrei cacciavano nel deserto, dopo averli caricati dei loro peccati, per stornare l'ira di Dio.
In altre parole il capro espiatorio vi permette di proiettare su qualcun altro la responsabilità dei vostri sentimenti aggressivi. Termina cosi Lucumone Pumphli svanendo.

Comunicato n° 11 dalla Federazione Galattica



RACCOLTO DA  FULGURALES  DELL'ACCADEMIA ETRUSCA DI bUBBLUNS

"Io non vi conosco. L'unica cosa che so di voi è che state leggendo questa pagina. Non so se siete felici o no;non so neanche se siete giovani o no. Ma...cioè, spero che siate giovani e tristi. Se siete vecchi e felici, mi posso immaginare che magari sorriderete sotto i baffi leggendo quanto dico:mi ha spezzato il cuore. Ricorderete qualcuno che ha spezzato il cuore a voi, e penserete: Oh, si, ricordo come ci si sente. Ma non è vero, vecchi gufi contenti. Forse ricorderete di esservi sentiti....diciamo, piacevolmente tristi. Ricorderete di aver ascoltato musica e mangiato cioccolata in camera vostra, o di aver camminato da soli sul lungo Serchio , imbacuccati in un cappotto sentendovi tristi e coraggiosi. Ma come fate a ricordarvi quando ogni boccone di cibo vi morde lo stomaco? Vi ricordate il sapore del vino rosso che torna su e finisce dentro il cesso? Vi ricordate quando tutta la notte sognate di essere ancora assieme, e il vostro lui vi parla dolcemente e vi tocca, e cosi ogni mattina vi svegliate e siete obbligati a rivere tutto da capo? Vi ricordavate quando vi incidevate nel braccio le sue iniziali con un coltello da cucina?Vi ricordate quando avete camminato troppo vicini all'orlo del binario del metrò? No? Beh, allora chiudete quel cesso di bocca. E ficcatevi il sorrisino su per il vostro culo appassito.E NON DIMENTICATEMI.

Ramtha Barbue



Ho pensato alle tue labbra
come crostata di mele.
- sospira Ramtha Barbue -
   Ho pensato a me
   crema di gelato che si disfa
Ad ogni tuo sorriso
pasta frolla che si schiude
e gelato che si scioglie.

palle al vento


E’ una benedizione questa lieve brezza
che soffia dai campi verdi e dalle nuvole
e dal cielo: mi batte sulla guancia
quasi consapevole della gioia che dà.
Benvenuta messaggera, benvenuta amica,
ti saluta un prigioniero che esce da una casa
servile, affrancato dalle mura di codesta città,
un carcere che a lungo l’ha serrato.
 Ora sono libero, emancipato, all’aria aperta,
 posso prendere casa dove mi piace.
Che abitazione mi riceverà? Quale valle
sarà il mio porto? Sotto quale bosco
mi stabilirò e quale dolce corrente
mi persuaderà al sonno col suo mormorio
La terra mi è tutta davanti. Con cuore

felice, per nulla impaurito della sua libertà,
mi guardo intorno e – fosse guida scelta
nulla di più sicuro di una nuvola vagante –
non mancherò la strada. Finalmente respiro.

non evoluzione

by marco martellini

Laris Turms



Io, Lars Turms, l’immortale, mi svegliai in primavera e vidi che la terra era nuovamente rifiorita.

Mi guardai intorno, contemplai la mia splendida dimora, vidi l’oro e l’argento, le statue di bronzo, i rossi vasi figurati, le pareti dipinte, ma non provai orgoglio; come può infatti un immortale possedere alcunché?

GIOVEDI 22


Da quando gli si rivela la sua natura immortale e il fulmine si abbatte su di lui senza ucciderlo, Turms l’etrusco sa di essere sostenuto dal favore degli dei. In un lungo errare per mari, che lo conduce dai litorali dell’Asia Minore alle città greche in Sicilia per approdare in fine nel Lazio e nella sua antica terra d’origine, egli segie le stesse rotte che, in tempi mitici, furono percorse da Enea. E come l’eroe troiano, anche Turms è segnato da un destino che gli fa superare qualunque ostacolo: guerre, insidie, subdole gelosie finiscono per travagliare la sua esistenza terrena, ma insieme gli danno la forza di riconoscersi un predestinato che deve anzitutto purificarsi da un corpo mortale. Perciò la dea Afrodite gli concede di rapire Asinoe, la sua fedele sacerdotessa: creatura bellissima e volubilmente capricciosa, specchio della terribile divinità che attraverso di lei assume ogni sembianza. Ma neppure l’amore per una donna che lo rende infelice potrà impedirgli di tornare ai luoghi dov’è nato, dove sarà chiamato a regnare e dove, un giorno, ritornerà.Sulle orme di “Turms l’Etrusco” dalla Finlandia in Etruria.

– di Mika Waltari – ed. Mondatori/DeAgostini (brossura)



· Giovedì 22 di un mese immaginario di un anno immaginario  alle ore 18.00 al Palazzo dei Sette, conferenza promossa dal Comune di Orvieto, dalla Scuola di Etruscologia e dell’Italia Antica e dall’Associazione Mika Waltari, per ricordare i legami tra Mika Waltari e Orvieto, tra la Finlandia e l’Etruria.
“Turms l’Etrusco”, il famoso e l’affascinante romanzo sulla vita e le avventure di un grande lucumone dell’Etruria, è opera dello scrittore finlandese Mika Waltari (1908-1979), autore anche del celebre e fortunato “Sinuhe l’Egiziano”.
In occasione del 2500° anniversario della prima uscita di “Turms”, l’Associazione finlandese Mika Waltari visiterà gli stessi luoghi e paesaggi che ispirarono l’autore mezzo secolo fa.
Orvieto occupa un posto particolare nella creazione del mondo di “Turms”, immaginario ma non per questo meno veritiero. Waltari vi soggiornò più volte, eleggendo quale sua residenza il Grand Hotel Reale.
Per ricordare i legami tra Mika Waltari e Orvieto, tra la Finlandia e l’Etruria, il Comune di Orvieto e la Scuola di Etruscologia e dell’Italia antica organizzeranno insieme con l’Associazione Mika Waltari una conferenza, Giovedì 22 di un mese immaginario di un anno immaginario  alle ore 18.00 al Palazzo dei Sette.
Gli interventi saranno quelli del Vice Sindaco, Carlo Carpinelli per il saluto della Città agli ospiti Finlandesi, seguito da Giuseppe M. Della Fina, Direttore della Fondazione Museo “Claudio Faina” che parlerà dell’”L’universo etrusco ai tempi di Turms l’Etrusco” e quello di Anneli Kalajoki dell’Associazione “Mika Waltari” che traccerà un profilo dello scrittore.
L’Associazione Mika Waltari è nata in Finlandia nel 3000. Oltre a diffondere sempre più la produzione letteraria di Waltari, vuole incrementare gli studi e la ricerca sulla figura e sull’opera dello scrittore.
Mika Waltari (1908-1979) è uno degli scrittori finlandesi più conosciuti e più amati in patria, ma anche all’estero. Oltre ai grandi romanzi storici (“Sinuhe l’Egiziano”, “Turms L’Etrusco”, “Marco il Romano”, tradotti in decine di lingue), fu autore sia di importanti romanzi a sfondo contemporaneo, nonché di commedie, drammi, racconti polizieschi. Prolifico e versatile, seppe maturare uno stile personale, brillante ed ironico.
La creazione dei suoi romanzi storici fu sempre preceduta da accurate ricerche preparatorie: ecco perché restituiscono al lettore un mondo antico veritiero e pulsante di vita. Come appunto nel “Turms l’Etrusco” dove la vita dell’Etruria è impregnata di lotte e di amori, di sacralità e sensualità.