lunedì 15 febbraio 2010

Dal Tempio


Alessandria, Egitto - 14 / 2 / 2010
Archeologi egiziani hanno sollevato un pilone di granito di un antico tempio fuori dalle acque del Mediterraneo, dove era rimasto per secoli come parte del complesso del palazzo di Cleopatra, sommerso nel porto di Alessandria.
Il pilone, che sorgeva all'ingresso di un tempio di Iside, è il fulcro di un ambizioso progetto di museo sottomarino con cui l'Egitto intende mostrare la città sommersa, che si crede sia stata rovesciata in mare dai terremoti nel IV secolo .
Subacquei e archeologi subacquei hanno utilizzato una gru gigante e corde, per sollevare il pilone di 9 tonnellate, alto tre metri, coperto di fango e alghe, fuori dalle acque torbide. E' stato depositato a terra, mentre l'archeologo Zahi Hawass e altri funzionari guardavano.
Il tempio, dedicato ad Iside, la dea della fertilità e della magia faraonica, è di almeno 2050 anni fa, ma probabilmente molto più antico, hanno detto i funzionari. Faceva parte di un palazzo tentacolare da cui nel primo secolo a.C. la Regina Cleopatra e il suo predecessore, durante la dinastia tolemaica, governavano l'Egitto.
Il palazzo ed altri edifici e monumenti sparsi ora giacciono sul fondo del mare nel porto di Alessandria, la seconda città più grande d'Egitto. Gli archeologi hanno esplorato le rovine sottomarine a partire dagli anni 1990. Il tempio di Iside è stato scoperto da una squadra greca nel 1998.

abbraccio



Quando il sasso e l'acqua
 si sfiorano in un torrente
 sembra sempre che non resti niente
invece ogni corrente
lascia un brivido,
ogni pietra un livido
e questo piangere duro
 si trasforma in timido abbraccio
come quelle strane favole
 che nessuno racconta
ma che la vita crea,
 rompe e rimonta.

cellena selvena


Cellena , una frazione del comune di Semproniano (GR) situata alle pendici del monte Amiata  conta appena 80 abitanti. 
È un piccolo pago  agricolo posto alle pendici dell'omonima ripa che con i suoi 881 m s.l.m. costituisce il rilievo principale del territorio comunale di Semproniano.Il pago attuale è piuttosto recente e sorto per effetto dello sfruttamento minerario della zona.
Il pago  è incastonato in un magnifico panorama: la vista spazia dalla valle del Fiora al monte Civitella, che sovrasta l’abitato di Selvena. Girando lo sguardo si risale l’alto corso del Fiora fino al monte Amiata e al monte Labbro. Dalla parte opposta il continuo del monte Civitella fino al Pitiglianese.
derivazione ufficiale del nome:
 intorno al X secolo su questi territori appartenenti all’abbazia amiatina di San Salvatore, furono erette delle Celle, piccoli centri religiosi e amministrativi. Anche Cellena probabilmente ebbe la sua Cella, e intorno a questa forse sorsero altre cellette minori, da qui il nome del paese. Si trova menzionata per la prima volta in un documento del 1144.


leggenda:

La leggenda narra che a Cellena esistesse un castello situato sulla sommità della ripa. Intorno ad esso si trovavano le abitazioni dei sudditi e della plebe. In una notte, nella sala principale del castello, si festeggiava il fidanzamento della giovane castellana cellenese con il conte di Calegiano (attuale Calizzano). Erano intervenuti anche i castellani di Selvena (Rocca Silvana).
Nel mezzo della festa un improvviso e funesto terremoto squassò la ripa, aprendo una grandiosa frana: il castello, le case e tutte le persone furono inghiottite dalla voragine. Ancora oggi la ripa mostra la sua enorme ferita, sferzata dal vento come in quella notte fatale.
A tutt'oggi i resti del castello non sono stati trovati, ma negli anni sessanta, quando era in funzione la cava, ogni tanto venivano alla luce materiali in terracotta, teschi umani e ossa.
Il nome Cellena non potrebbe essere di derivazione etrusca? A parte l'assonanza di tutte le parole che finiscono in -ena/enna ma anche in etrusco la parola "Cela" (Kela) significa cella, i territori amiatini sono stati abitati da tempi remotissimi e da tempi remotissimi sono stati sfruttati i giacimenti minerari. Che la parola Cela, non indichi invece le celle estrattive del minerale? Kela,come le chele dello Scorpione che insidiando tutto ciò che scricchiola, che è nascosto, distruggendo penetrano,scoprono nuovi livelli ... Da notare che vicino c'è il paese di Selvena, immerso ancora oggi nelle foreste amiatine il cui nome richiama l'etrusco "Selvans" il dio delle foreste.