lunedì 15 marzo 2010

Quadriga infernale


Nel 1995 Romagnoli Stefano, Vito de Ieso e Pellegrini Giancarlo, durante la scrittura del loro libro Io Citto Tu Citta "I segreti nascosti sulle terre del Re Porsenna", fecero importanti scoperte Archeologiche, e ne dunciarono subito la loro scoperta.
Avvennero dei sopralluoghi, indetti dalla Procura delle Repubblica, e i tre indicarono esattamente dove si sarebbe dovuto scavare per portare alla luce le loro scoperte, in presenza anche dell'ispettore onorario della Soprintendenza locale.
Nel 2003 La soprintendenza locale scavando in uno dei punti indicati dai tre Indiana Jones portò alla luce una Tomba molto importante.
Ma il merito della scoperta ufficialmente non è andato ai tre veri scopritori, i quali anni prima ne indicarono l'esatta locazione, la paternità di quella scoperta gli è stata strappata, con la forza.
Di seguito uno dei 1000 documenti che attestano la veridicità di quasta vicenda, con le attendibilissime fime delle Persone che parteciparono a qual sopralluogo nel 1995, dove i tre Indiana indicarono i punti da scavare.
Verbale di sopralluogo del 27.9.1995 4°:
Località Castolaiola Pianacce (oppure San Giuseppino, indicata nella cartina allegata all' esposto con il n° 8).

Acceduti in detta località abbiamo rilevato l'esistenza di un corridoio che conduce ad una tomba a camera preceduta da due camere a nicchia sulla sinistra del corridoio e da una a destra.
L'ispettore onorario Dr. Giulio Paolucci spiega che la tomba fu scavata dal soprintendente all'antichità dell'etruria Dr. Maetzke nell'anno 1954 - 1956, ritrovando due coppe etrusche a figure rosse, attribuite al pittore di Sarteano, Nr. due coppe a vernice, ed un dado oltre ad altri frammenti ceramici non meglio identificati.
Il suddetto materiale è conservato presso il museo archeologico di Firenze.
Gli esponenti (noi tre) considerando che le tre camere a nicchia sono anomale, ritengono che probabilmente dalla prima a sinistra si potesse accedere ad un'altra tomba inviolata che ritengono essere niente poco dimeno che quella attribuibile all' ARS Porsenna Re di Chiusi padrone indiscusso di tutto il territorio Chianino, audace condottiero contro Roma così come dalle fonti.
All'uscita del corridoio gli esponenti indicano con l'indice più volte fotografato l'esistenza del perimetro della tomba mausoleo, adducendo come prova della loro ipotesi lo studio sistematico analitico della tradizione orale che il luogo vedrebbe l'esistenza in quel di Sarteano della sepoltura in oggetto esposta e visualizzata sul poggio dove la paesistica permette una visione da Cortona verso Orvieto.

In oltre sempre per tradizione, gli esponenti dichiarano che sarebbe stata volontà del Re Porsenna essere sepolto in un luogo ove sia possibile vedere la sua città dall'alto e nello stesso tempo dominare il Mezzogiorno cioè Roma.
In oltre asseriscono che il luogo o al luogo si perveniva attraverso una presunta Via Degli Inferi.
Si da atto che vengono effettuate nr. sette fotografie contrassegnate con i numeri 11-12-13-14-15-16-e 17.---/.

principessa

Ramthie, figlio minore  del Lucumone etrusco Oscu entrò, La casa era deserta, vuota. Il gelo penetrava in ogni recesso. Nella vasca si era formata una sottile pellicola di ghiaccio, e lei aveva cominciato ad assumere un aspetto leggermente bluastro.
Gli parve che somigliasse a una principessa, lì stesa. Una principessa di ghiaccio.
Il pavimento su cui stava seduto era gelido, ma il freddo lo lasciava indifferente. Allungò la mano e la sfiorò.
Il sangue sui polsi si era seccato da tempo.
L'amore che provava per lei non era mai stato così intenso. Le accarezzò il braccio, come se accarezzasse l'anima che aveva ormai lasciato quel corpo.
Andandosene, non si voltò. Non era un addio, ma un arrivederci.

sospira Hapne Chairei .


Solitudine non è essere soli
- sospira Hapne Chairei .
E' amare gli altri inutilmente

amando


amando il mondo,anche,
ma ricordando il tonfo e le palpebre stanche
di cento milioni di balene bianche.